Progetto Ghiandaia

Il progetto, promosso e finanziato dall’ATC Pisa 15, è stato ideato al fine di testare l’efficacia di una nuova tecnica di cattura selettiva nei confronti della ghiandaia (Garrulus glandarius). Il controllo selettivo di specie antagoniste può essere realizzato ai sensi dell’articolo 19 della L.N. 157/92 e dell’articolo 37 della L.R. Toscana 3/94 (le Regioni e le Province possono provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica “problematica”, mediante il prevalente utilizzo di metodi selettivi, su parere dell’ISPRA ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica).La necessità di mettere a punto un nuovo metodo di cattura selettivo per la ghiandaia nasce da una serie di considerazioni. Da un lato, l’incremento degli asporti di frutta che tale corvide sta determinando su scala nazionale e, dall’altro, la constatata inefficacia dei metodi di contenimento numerico normalmente utilizzati nell’ambito dei piani di controllo di specie selvatiche (gabbie Larsen e/o “letter-box”).

Studi effettuati proprio in Toscana dimostrano infatti la mancanza di territorialità della specie nel periodo riproduttivo, elemento che è alla base dell’efficacia delle gabbie Larsen su altri corvidi territoriali e che, nel caso della ghiandaia, rende inutile la presenza di richiami vivi alloggiati nelle gabbie di cattura tradizionali.Il progetto ha avuto una durata triennale(2009-2010-2011). Nel corso del primo anno è stata messa a punto la tecnica di cattura e nei successivi anni è stata monitorata la selettività di cattura e l’andamento della popolazione.

Per la prima fase del progetto è stata individuata la ZRV Serrazzano come zona sperimentale; la scelta è ricaduta su questa zona sia per le caratteristiche ambientali (presenza di boschi alternati a frutteti) sia per la presenza di un gruppo di volontariato attivo che si è reso disponibile alla collaborazione ed ha permesso di ottimizzare la tempistica della sperimentazione.Dal 21 maggio al 31 luglio 2010 sono state attivate le trappole e ciò ha permesso di valutare l’efficacia e la selettività di cattura delle gabbie costruite. Al fine di poter disporre di dati omogenei sono state impiegate 15 gabbie, dislocate in più punti all’interno della ZRV Serrazzano. In questo periodo è stato effettuato uncontrollo quotidiano delle gabbie, l’inanellamento ed il successivo rilascio dei soggetti catturati.

Successivamente all’interno di tale area sono stati effettuati i censimenti post-riproduttivi, per verificare la densità della specie soggetta al controllo.L’anno successivo visti i risultati ottenuti nel caso studio è stata estesa l’area di indagine coinvolgendo complessivamente tre istituti (ZRV Serrazzano, ZRV Lustignano e ZRV Castelnuovo). Nella ZRV Serrazzano e la ZRV Lustignano sono state effettuate le catture con l’utilizzo delle trappole sperimentali; nella ZRV Castelnuovo non sono state effettuate le catture a causa di ritardi nella procedura autorizzativa. All’interno degli istituti sono stati eseguiti i censimenti pre e post-riproduttivi per valutare l’efficacia di controllo della specie. A differenza dall’anno precedente è stato consentito da ISPRA l’abbattimento delle ghiandaie catturate, pertanto è stato possibile valutare l’efficacia del metodo di cattura attraverso l’analisi della densità della specie nelle due fasi pre e post riproduttiva.Le gabbie sperimentate per la prima volta in Italia nel corso di questo progetto, si sono rivelate molto selettive per gli esemplari di ghiandaia, vista la modesta incidenza di catture di specie non-target solo accidentalmente rimaste intrappolate nella gabbia.Questo progetto ha permesso di fornire all’ATC Pisa 15 dati che non si possedevano prima;la conoscenza dell’abbondanza di ghiandaie all’interno delle ZRV permette di pianificare gli interventi di contenimento, soprattutto in quelle situazioni in cui gli asporti di frutta, attuati dalla specie, creano dei danni.Il momento di maggiore efficacia, che coincide con il momento di maggiore necessità di utilizzo delle trappole, è stato il mese di luglio in cui si ha la maturazione della maggior parte dei frutti. Nonostante i dati numericamente scarsi e limitati nel tempo, il sistema messo a punto consente di intervenire in modo tempestivo nelle situazioni problematiche, limitando la presenza della ghiandaia e di conseguenza la possibilità che questa arrechi danni alle produzioni. Tuttavia questi dati non permettono di effettuare un’analisi scientifica, sull’efficacia di questo sistema di prevenzione danni.Per il futuro è auspicabile l’impiego di questa trappola sperimentale, in virtù della spiccata selettività, in quelle situazioni in cui si renda necessario il controllo selettivo di questa specie in un preciso arco temporale.

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